Infografica: i talent al Festival di Sanremo

Alla 65esima edizione del Festival di Sanremo parteciperanno nove ex concorrenti di talent show (sei nei Big e tre nelle Nuove proposte). È il numero più alto di sempre, quindi vediamo come ci siamo arrivati. Sembra un grafico “Democratici contro Repubblicani” e invece è la storia sanremese dei talenti di Amici e X Factor (con qualche intruso).
*Accanto ai nomi ci sono i piazzamenti in classifica;
F/NF = Finalista/Non finalista; NP = Nuove proposte

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Le prime furono le Lollipop da Popstars nel 2002, seguite da Maria Pia Pizzolla & Superzoo (la cantante aveva partecipato ad Amici, ma per accedere ai Giovani dovette comunque passare le selezioni di un altro talent ideato da Baudo: Destinazione Sanremo). Prima della vittoria di Marco Carta nel 2009, altri due ex concorrenti di Amici andarono all’Ariston nel 2007: Piero Napolano e Pietro Romitelli, insieme come Pquadro.
Per quel che riguarda gli altri talent: Linda veniva da PopstarsAlessandro Casillo da Io canto, Irene Ghiotto e Chanty da Star Academy, Veronica De Simone da The Voice, Il Volo da Ti lascio una canzone. Emma ha anche partecipato alla seconda edizione di Popstars (vincendola), Moreno a MTV Spit e Giovanni Caccamo (quest’anno nelle Nuove proposte) provò a entrare a X Factor 4 col nome di Joe, ma venne eliminato al televoto perdendo l’accesso alla squadra della Maionchi.

 

Infografica: i concorrenti del Festival di Sanremo 2015 in numeri

Tre grafici sui concorrenti della 65esima edizione del Festival di Sanremo. Nell’ordine: le loro partecipazioni ai Festival precedenti, le vendite dei loro dischi dal 2010 e i loro numeri sui social.

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Sui 20 concorrenti del 2015, 12 hanno già partecipato in edizioni precedenti. Il primo fu Raf nell’88. Marco Masini e Anna Tatangelo sono quelli che hanno accumulato il maggior numero di presenze (6). Marco Masini è l’unico ad avere già vinto un Festival, nel 2004 con “L’uomo volante”. Tuttavia Raf è tra gli autori di “Si può dare di più” di Morandi, Ruggeri e Tozzi, che vinse nell’87.
8 cantanti hanno esordito nella sezione Nuove proposte: Alex Britti ha vinto in quella categoria nel ’99 con “Oggi sono io”, Anna Tatangelo nel 2002 con “Doppiamente fragili”.
2 cantanti hanno già partecipato allo Eurovision Song Contest: Raf (in coppia con Umberto Tozzi) si classificò terzo con “Gente di mare” nell’87; Nina Zilli si classificò nona con “L’amore è femmina (Out of Love)” nel 2012.

Vendite-Sanremo

Moreno è il concorrente che ha venduto più copie negli ultimi cinque anni. È anche quello ad avere l’album di maggiore successo: i suoi 3 dischi di platino sono tutti per Stecca del 2013. Gli unici altri artisti ad avere un album multiplatino sono i Dear Jack (2 per Domani è un altro film del 2014).
Malika Ayane ha accumulato 5 dischi di platino per altrettante canzoni, ma Chiara e Lorenzo Fragola sono gli unici ad avere inciso una canzone multiplatino (rispettivamente “Due respiri” del 2012 e “The Reason Why” del 2014). Entrambi raggiunsero il traguardo in meno di due mesi dopo la vittoria a X Factor.
Tra le certificazioni, figurano alcuni brani delle passate edizioni: tutti i brani portati a Sanremo da Malika Ayane sono diventati disco di platino: “Come foglie” (2009), “Ricomincio da qui” (2010), “E se poi” (2013); Nina Zilli ha un platino per “Per sempre” (2012) e un oro per “L’uomo che amava le donne” (2010); Irene Grandi un oro per “La cometa di Halley” (2010); Alex Britti un oro per “Oggi sono io” (1999).
“Oggi sono io” di Alex Britti (1999) e “La paura che ho di perderti” di Bianca Atzei (2013) sono diventati disco d’oro nell’ultima settimana del 2014.
Inoltre, Nek ha guadagnato un disco platino con la sua apparizione nel singolo di L’aura “Eclissi del cuore” (2011); Chiara è apparsa nel singolo di Mika “Stardust” (2012), che è recentemente arrivato al quarto disco di platino.
*I dati delle certificazioni FIMI sono disponibili solo a partire dal 2010. Secondo alcune stime non ufficiali, Britti, Grandi, Grignani, Masini, Nek e Raf nel corso delle loro carriere avrebbero venduto oltre 5 milioni di album.

Sanremo-Social

La concorrente più amata sui social è Anna Tatangelo, con più di 870mila fan su Facebook e 383mila follower su Twitter. È anche la più seguita in assoluto su Twitter, ma è superata su Facebook da Nesli, con oltre 937mila fan.
*I numeri degli account di Grazia Di Michele e Platinette sono stati sommati; per Biggio e Mandelli sono state usate la pagina Twitter di Mandelli e la pagina Facebook de I soliti idioti. Dati raccolti a fine gennaio 2015.

Sui Big di Sanremo 2015

festival2015Domenica, durante L’arena di Giletti, Carlo Conti ha presentato i 20 Big in gara al Festival di Sanremo 2015. Innanzitutto, le buone notizie: la lista non contiene i residui di Tale e quale show che ci si poteva aspettare (anche se Scanu meritava la riabilitazione). Sono tutti nomi noti (e Bianca Atzei) e sono nomi che hanno ancora una dignità artistica o che, nel peggiore dei casi, hanno comunque senso di esistere nel 2014/5 (e Bianca Atzei).

Tuttavia, è una lista con poche novità, divisa tra concorrenti storici dei ’90 (Britti, Di Michele, Grandi, Grignani, Masini, Nek, Raf) o che hanno accumulato molte partecipazioni negli ultimi anni (Ayane, Zilli e Tatangelo alla sua SETTIMA partecipazione dal 2002). Coruzzi l’avevamo già visto in duetto coi Matia Bazar nel 2012. Sei vengono dai talent: tre Amici, due X Factor, un Ti lascio una canzone, zero The Voice. (Ah, tutti i membri de Il Volo sono già maggiorenni, quindi possiamo tirare avanti fino alle tre di mattina.) E poi ci sono quattro piccole eccezioni: Nesli era dato per certo nel 2013 e poi non è entrato tra i finalisti; Bianca Atzei è stata rimbalzata tre volte e adesso si ritrova big; Lara Fabian, a cui bisogna riconoscere l’effettivo status di artista che vende dischi in patria e non di “prestigiosa artista internazionale prestigiosa solo in Italia”, è la tanto attesa straniera; Biggio & Mandelli ricoprono il ruolo di novelty act. Per essere un festival così attento alle Nuove proposte, il nome più recente nato a Sanremo è Nina Zilli (annata 2010).

Partendo dall’inutile e scontata nozione che il festival perfetto non esisterà mai e che in Italia ci sono 60 milioni di opinioni su come dovrebbe essere, questo è un cast noioso. A Sanremo si parla spesso, e in senso dispregiativo, di “quote”. Eppure le quote sono il modo migliore di costruire un festival rappresentativo della musica italiana. Inserire la quota talent, la quota cantautorale, la quota dialetto, la quota indie e la quota evergreen assicura un festival eterogeneo e quindi più interessante. Questo è un cast che ignora il panorama indipendente italiano, che concepisce il rap solo nella sua accezione più pop e il pop solo nella sua accezione più RTL 102.5. Sono considerazioni incomplete senza avere ascoltato una nota, ma sulla carta è un festival mono-genere in cui è anche difficile sperare nella deriva trash di certe annate televisivamente fantastiche e musicalmente imbarazzanti.

Abbiamo preso in giro Fazio per la sua ossessione per la Qualità, ma nel 2014 e soprattutto nel 2013 aveva messo insieme due gruppi di grandissimo equilibrio. C’erano sì molti veterani del festival, ma anche novità selezionate con cura, perché 14 cantanti è un cast artistico, 20 è pesca a strascico. E quando la novità più grande sono I soliti idioti, c’è un problema.

Le buone modifiche che aveva apportato Fazio sono state annullate da una nuova gestione che sembra solo intenzionata a fare l’esatto opposto per accontentare il popolo – quando il popolo, tutto sommato, la musica degli ultimi due festival l’ha gradita e l’ha perfino comprata.

Sanremo 2014: intervista ai Perturbazione

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Questa sera, dopo anni di tentativi, i Perturbazione faranno il loro esordio al Festival di Sanremo. Visto il meccanismo della doppia canzone, c’è già un dilemma: “L’Italia vista dal bar” è il miglior testo di questa edizione, mentre “L’unica”, per citarli, “muoio già dalla voglia di ricordar[la] a memoria”. A poche ore dalla prima serata, ho incontrato 2/6 della band (Tommaso e Alex) e il loro direttore d’orchestra Andrea Mirò.

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Vi ho visto ieri in prova, eravate il ritratto della gioia.
Tommaso: Ci hai sgamato in pieno! Non hai idea di come ci sentissimo.
Era la prima volta all’Ariston?
T: No, avevamo già provato, ma era la prima volta con un pubblico.
E finalmente. Sappiamo che avete provato ad accedere al festival sei volte, ma con quali canzoni?
T: Nel 2003, senza una canzone precisa, provammo a entrare nei Giovani. Nel 2005, “Se fosse adesso”, un pezzo bellino ma non forte come altri del nostro repertorio. Nel 2007, con la EMI, “Battiti per minuto”, che secondo noi ci poteva stare, e infatti ci arrivammo vicino. Nel 2011, con un inedito che poi non è finito in Musica X.
E poi, nel 2012, dovevate partecipare con Arisa.
T: Sì, come ospiti nella serata dei duetti, ma non ci vollero. Provammo anche l’anno scorso con “I baci vietati” e “La vita davanti”, ma forse non venivano fuori bene perché il disco era ancora in produzione. Alla fine, Musica X è piaciuto molto alla direzione artistica attuale ed è forse per quello che siamo qui. Corsi e ricorsi.
Sembra che al festival ci voglia sempre almeno un gruppo di provenienza indie. Penso a Bluvertigo, Subsonica, Afterhours… (Per coincidenza cito tutti gruppi che, come voi, hanno fatto parte della storia della Mescal.) Sembra che si debba per forza mettere quella spunta nel listone dei Big.
T: La quota indie! Che parola orribile, “quota”. Abbattiamola. Noi veniamo da quel mondo e ci ha aiutato a crescere, ma non lo percepiamo come una gabbia.
Mi viene in mente una frase che la vostra Elena ha detto a Sorrisi: “Anche le mamme italiane hanno il diritto di cantare le canzoni dei Perturbazione”.
Andrea Mirò: Anche i padri!
[Nel frattempo è arrivata Andrea Mirò.]
Con “L’Italia vista dal bar” siete riusciti a fare una canzone nazional-popolare ma non paracula. Forse succederà una cosa molto meta: domani nei bar d’Italia si parlerà di una canzone sui bar d’Italia.
T: Speriamo! Ma teniamo molto anche a “L’unica”. Non ne abbiamo fatto una loffia per far passare l’altra. Sappiamo che una potrebbe fare più centro, ma le canzoni “abitano” le persone: è tutto imprevedibile. L’anno scorso siamo rimasti sorpresi delle scelte del pubblico.

Com’è arrivata Andrea Mirò?
T: Ci siamo conosciuti durante Le città viste dal basso, spettacoli in cui raccontavamo le città attraverso i brani dei grandi cantautori. In una serata potevi trovare Nada come Pezzali, Toffolo come Bianconi. Anche in quell’occasione non c’è mai stata l’idea di avere una “quota indie”, ma di fare esperimenti continui e vedere cosa ne usciva fuori. Una sera, abbiamo invitato Andrea ed è nato un rapporto di stima reciproca.
A: Negli ultimi anni ci siamo cercati, ma non riuscivamo mai a vederci. Quando ho saputo della promozione dei Perturbazione, ho chiamato Gigi per dirgli: “Ci vedremo là”. [Andrea lavora con Zibba, della sezione Nuove proposte] Loro non avevano ancora scelto un direttore d’orchestra e Gigi mi ha detto: “Senti, ma già che sei lì…”
Non è la prima volta che dirigi l’orchestra, no? L’anno scorso eri con Nardinocchi.
A. Sì, e ancora prima con Nina Zilli e mio marito.
Per non parlare delle tue partecipazioni in gara. Ormai sei di casa.
A. La prima volta che sono venuta non avevo ancora compiuto 18 anni! Ho visto tutti i cambiamenti, dagli anni in cui la carta stampata era assoluta regina ai nuovi media, dalle carrozze ai razzi sulla luna.
Secondo me è meglio adesso, almeno dal punto di vista artistico.
A: Oggi è più bello perché l’artista è davvero protagonista. La Rai è sempre la Rai, il carrozzone è sempre lo stesso, ma è cambiato l’approccio e sono stati sdognati tantissimi generi musicali.
T: Per noi non esistono i festival cattivi e i festival buoni, in senso morale. Esistono solo canzoni brutte e canzoni belle.

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Festival di Sanremo 2013

Link

Se tutto va bene, da domani sia io che Fazio saremo a Sanremo per il nostro terzo festival. Quest’anno la testata abbastanza folle da concedermi un pass è Rockol, dove curo un imprevedibile blog.

Ah, e poi se vi interessa leggere alcune risposte  che ho dato ad alcune domande, quelli di AlterVista mi hanno interVistato per celebrare la partnership da milioni di dollari materializzatasi nell’header che vedete lassù.

 

 

Ho ascoltato le 61 canzoni di Sanremo Giovani 2013 senza Google e ho scoperto quanto segue

Quello che dice il titolo. Un ascolto al buio, insomma, quindi di alcuni artisti sapevo qualcosa, mentre di altri (la maggior parte) non sapevo nulla e non mi sono lasciato tentare dai motori di ricerca. Sul sito Rai, ci sono un minuto e mezzo di ogni canzone, che è un tempo adeguato per farsi un’idea perché quasi sempre si arriva alla fine del primo ritornello.

Nel caso non abbiate dimestichezza coi semafori: il pallino verde è sì, il giallo forse e il rosso NO. I sei artisti con la foto sono quelli che, secondo il mio modesto parere, meritano un posto all’Ariston a febbraio. E il solo fatto che ce ne siano sei è già un gigantesco passo avanti rispetto agli ultimi anni.

0-C,  D-G,  I-L,  M-N,  O-Z

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