Eurovision Song Contest 2013: la guida alle canzoni (seconda parte)

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Bentornati, amici europeisti, per la seconda infornata di concorrenti, dalla L di Lettonia alla U di Ungheria. Troverete le canzoni valutate in base a qualità, locura e possibilità di vittoria dopo il salto. Ma prima, due doverose parole su Marco Mengoni.

Quando ho sentito “L’essenziale” al festival, la mia reazione iniziale è stata riassumibile con “meh”. Dato che commentavo in diretta, è tutto nero su pixel a dimostrare quanto mi sbagliassi: dopo cinque giorni, la cantavo in macchina facendo le facce intense; dopo qualche mese, mi sembra una delle canzoni d’amore sanremesi più belle dai tempi di Massimo Ranieri. Non è un pezzo da primo ascolto, può non conquistare immediatamente.

Allo Eurovision Song Contest, ci si gioca tutto in tre minuti: quasi nessuno sa chi sei e il 90% degli spettatori ti sta ascoltando per la prima volta. È sempre interessante scoprire le reazioni degli stranieri a qualcosa che conosciamo molto bene ed è divertentissimo leggere cosa twittano dall’estero durante l’esibizione del nostro concorrente. Come andrà con Mengoni, non lo sappiamo con certezza, ma i commenti a questo video possono fornire qualche indizio.

L’esibizione è tratta da un evento di presentazione dello Eurovision tenutosi ad Amsterdam a fine aprile. Alcuni commentatori di YouTube si complimentano per la canzone, molti altri si chiedono se sia drogato, ubriaco o cosa. Non c’è poi tanta differenza coi numerosi italiani che, durante una sua splendida interpretazione di “Ciao amore ciao” al festival, hanno preferito twittare che aveva un po’ di bava ai lati della bocca. Ma è normale: soprattutto nel commentare il frammento di una diretta, si nota una cosa.

Quando Nina Zilli si esibì a Baku l’anno scorso, aveva una canzone di gran lunga superiore alla media, ma salì sul palco con la storica acconciatura di Amy Winehouse. Il pubblico estero su Twitter notò quello e basta. Si sprecavano le battute su come la cantante inglese fosse risorta in Italia e qualcuno dotato di un’eccezionale dono della sintesi scrisse “Amatriciana Winehouse”. Sarei pronto a scommettere che Zilli, pettinata in modo diverso – qualsiasi altro modo, pure calva, pure con un pappagallo parlante in testa – avrebbe guadagnato una posizione molto più alta.

Mengoni sarà un ragazzo mediterraneo vestito con un elegante doppiopetto che canta una canzone d’amore bella ma non immediata. Superando l’ostacolo di una lingua che nessuno parla (a contrario de “L’amore è femmina/Out of Love” di Nina Zilli e “Follia d’amore/Madness of Love” di Gualazzi, non contiene parole italiane di facile comprensione o inserti in inglese), resta comunque il suo modo di stare sul palco. Con uno dei suoi sguardi di sbieco o un tic facciale di troppo, “L’essenziale” passerà in secondo piano. E sarebbe un peccato perché, dopo aver ascoltato le altre 38 proposte, è evidente che Mengoni è tra i migliori in gara – se non il migliore.

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Eurovision Song Contest 2013: la guida alle canzoni (prima parte)

eurovision2013_malmo_bidÈ quasi tempo di Eurovision Song Contest, i Giochi senza frontiere della musica. L’evento si terrà a Malmö, Svezia il 18 maggio e sarà preceduto dalle qualificazioni il 14 e 16 – ma questo non ci interessa troppo perché l’Italia e altre quattro nazioni più evolute di altre (questo è lo spirito!) vanno direttamente in finale. Le canzoni in gara sono 39, le ho ascoltate tutte e le ho giudicate in base agli unici criteri possibili: la qualità, la locura, le possibilità di vittoria (calcolate consultando qualche sito di scommesse e il mio pessimo intuito). In questa prima parte, affrontiamo le nazioni dalla A di Albania alla I di Israele, mentre la seconda parte arriverà la settimana prossima. Fate partire l’Inno alla gioia e leggete lo spataffione (poi stoppate l’Inno alla gioia per sentire i brani, se no che senso ha).

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