2015: 30 belle canzoni

30 ◊ SHAMIR ◊ “DARKER”

I pezzi divertenti coi video colorati non mostravano che un lato di Shamir. Il tentativo di rendere tridimensionale un cartone animato non ha fatto presa sul grande pubblico, ma chi l’ha sentito cantare “Darker” dal vivo non dimenticherà presto.

29 ◊ LANA DEL REY ◊ “HIGH BY THE BEACH”

Inizio a dubitare di Lana Del Rey; esce “High by the Beach”; “High by the Beach” diventa la mia jam; esce Honeymoon; ricomincio a dubitare di Lana Del Rey.

28 ◊ CARLY RAE JEPSEN ◊ “I REALLY LIKE YOU”

C’è stato un tempo nemmeno troppo lontano in cui era lecito chiedersi se Carly Rae Jepsen avesse ancora una carriera. A Dicembre 2015 è invece lecito chiedersi perché l’academy dei Grammy l’abbia snobbata. In mezzo ci sono un singolo irresistibile quanto “Call Me Maybe” (e altrettanto fornito di frasi da rimorchio scemissime) e un album di raro equilibrio tra paraculaggine e credibilità.

27 ◊ MARCO MENGONI ◊ “TI HO VOLUTO BENE VERAMENTE”

Ti ho voluto bene veramente

Una canzone bella perché irrisolta: sembra un demo con la struttura ancora tutta da decidere, come se la priorità fosse farci stare tutte le parole, anche a costo di avere versi irregolari. Purtroppo, è ancora una volta un primo singolo anomalo a supporto di un album del tutto ordinario.

26 ◊ CHVRCHES ◊ “CLEAREST BLUE”

In cui i Chvrches sembrano dire: “Be’, non l’avevate capito che fin dall’inizio l’obiettivo era diventare i Depeche Mode? Ecco un aiutino a 02:13”.

robyn

25 ◊ ROBYN & LA BAGATELLE MAGIQUE ◊ “LOVE IS FREE”

Perché “Love Is Free” poteva essere la colonna sonora di #lovewins; perché è un’altra ammirevole prova del cazzo che gliene frega a Robyn di essere una comune popstar e di come qualsiasi cosa produca riesca a finire in una mia classifica.

24 ◊ MARINA & THE DIAMONDS ◊ “I’M A RUIN”

I'm A Ruin Quello “yeah, uh huh, ooh” (dal testo ufficiale) forse è lì per sdrammatizzare, ma perché dovrebbe? Marina dà il suo meglio quando è drammatica e, ora che si è liberata dalla pesantezza concettuale di Electra Heart, può andare dritta al punto con gioielli come “I’m a Ruin”.

Flesh Without Blood23 ◊ GRIMES ◊ “FLESH WITHOUT BLOOD” 

Grimes abbandona l’elettronica per far sentire meglio la sua voce, in senso letterale (dice che la sfida più grande è stata contrapporre il suo canto alle chitarre per la prima volta) e non. Orgogliosamente autoprodotta dai suoni alle immagini, rumorosamente pop, uncontrollable.

22 ◊ GEORGIA ◊ “MOVE SYSTEMS”

È come se Missy Elliott e M.I.A. avessero fatto una figlia e l’avessero subito messa a sedere dietro una batteria: Georgia è arrivata con un singolo di debutto folgorante, diretto nei suoni e obliquo nei contenuti.

21 ◊ SUSANNE SUNDFØR ◊ “DELIRIOUS”

Delirante quanto il titolo (e di certo più di Ellie Goulding), la voce di alcune delle migliori produzioni dei Röyksopp si augura che tu abbia una rete di salvezza per sopravvivere a cinque minuti di rabbioso synthpop scandinavo.

MIGLIOR VIDEO ◊ M.I.A. ◊ “BORDERS”

M.I.A. è soprattutto un’artista visiva, quindi non sorprende che la canzone sia un accessorio del video e non viceversa. Eppure “Borders” resta l’unico testo in cui un musicista famoso nel 2015 si guarda intorno e si chiede: “What’s up with that?”

2015-2011