Hydrogen Festival: lo streaming del futuro

Si dice che la musica in TV non fa ascolti, figuriamoci sul web. Eppure, da qualche anno, il numero di eventi internazionali guardabili in streaming è cresciuto notevolmente: Coachella, Bonnaroo, Pitchfork Festival e YouTube Presents sono i primi esempi che vengono in mente. I numeri che fanno queste iniziative non sono stellari, ma sono un investimento relativamente contenuto e ottime occasioni per gli sponsor (se volessero i numeri grossi, punterebbero una telecamera su un cesto di gattini col singhiozzo, ma non credo sia una novità che gli spettatori di Coachella sono un target più appetibile degli spettatori di gattini col singhiozzo).

Potete immaginare il mio entusiasmo quando mi è giunta voce che un festival italiano, l’Hydrogen di Padova, avrebbe trasmesso in streaming i concerti in cartellone: Alanis Morissette, Ben Harper, Franco Battiato e Massimo Ranieri. Stasera doveva esserci il live della Morissette, un’artista per la quale non credo spenderò mai più un soldo in vita mia, ma non disdegnavo l’idea di tenere una tab aperta sul suo nuovo tour mentre facevo dell’altro. Verso le 21:30 il sito del festival sembra pronto per trasmettere la diretta: si vede il palco e la gente in arrivo. Pochi minuti dopo viene oscurato tutto e penso: a) staranno mettendo a punto qualche dettaglio; b) si è inceppato tutto; c) chissà quale plugin manca alla mia collezione questa volta. Mentre cerco l’orario di inizio del concerto per capirne di più, mi imbatto nel comunicato con cui Zed Live annunciava la partnership con New Vision per lo streaming del festival.

Siamo nel futuro: una tra le novità di rilievo per l’edizione 2012 dell’Hydrogen Festival è il primo passo verso lo sviluppo di un nuovo format multimediale che mira ad avvicinare tecnologia e arte per estendere le emozioni del pubblico live a quelle del pubblico web.

Siamo nel futuro! Questi stanno avantissimo, se non vedo una mazza è di certo colpa di un plugin mancante. Non posso che essere io quello vecchio e inadeguato!

Si tratta di una prima esperienza che vuole introdurre nel settore dell’intrattenimento una nuova modalità ibrida di fruizione degli eventi on-line e off-line, per estenderne la portata e favorire una partecipazione allargata che elimini, di fatto, le barriere spazio-temporali e amplifichi al massimo il divertimento.

Una modalità ibrida! Sì, voglio fruire di eventi on trattino line anch’io! Barriere spazio-temporali, non intralcerete mai più il mio divertimento!

Per la prima volta, infatti, Zed!, grazie alla partnership sviluppata con New Vision – l’azienda italiana che sviluppa soluzioni software per la comunicazione digitale – offrirà a tutti gli appassionati della musica live, l’opportunità di vivere gli attimi di attesa che precedono le esibizioni pubbliche dei più grandi artisti internazionali.

Dai, carichi! Sono un’appassionato della musica live e, sì, voglio vivere gli attimi di attes… Eh?

Le dirette live del pre-evento, trasmesse su Internet e visibili da pc, smartphone e tablet, racconteranno l’esperienza del pubblico fin dai primi istanti e faranno vivere da vicino l’emozione dell’attesa di artisti del calibro di Sting, Alanisse Morissette, Ben Harper e il poeta italiano Franco Battiato. Un nuovo modo di interpretare il rapporto tra artisti e fan, per condividere con il mondo intero le proprie passioni.

A questo punto l’iniziativa o è uno scherzo o è una nuova opera interattiva di Marina Abramovic che sono troppo limitato per capire. Non mostrano i concerti bensì i minuti che li precedono per “vivere da vicino l’emozione dell’attesa”.

Io vorrei leggere gli scambi di mail tra le aziende che hanno ottenuto questo risultato. Vorrei sapere a chi è venuta l’idea di puntare una telecamera su un palco vuoto pensando di fare cosa gradita (a chi poi? A chi sta salendo in macchina per andare al concerto e vuole sapere se a Padova piove?). Vorrei incontrare la persona che ha scritto questo comunicato stampa trionfale, col tono di chi è appena sceso da una navicella spaziale e porta a noi, umili terrestri, nuove forme di sapere e soprattutto di intrattenimento. Vorrei conoscere chi sta dietro a quella telecamera o semplicemente gestisce il sito e, appena arriva l’artista, spegne tutto (“circolare, gente, è finita l’emozione dell’attesa”), se magari ci prova un gusto perverso a interrompere lo stream o se i suoi superiori lo licenzierebbero nel malaugurato caso si distraesse, offrendo allo spettatore da casa qualche secondo di musica. Vorrei sperare che, in fase di progettazione, ci fosse l’intenzione di mostrare i concerti, per poi soccombere a storie di budget o di diritti d’autore.

Vorrei tutte queste cose, ma sono troppo occupato a guardare della vernice che si asciuga.

2 thoughts on “Hydrogen Festival: lo streaming del futuro

  1. grande mossa :) [riguardo agli streaming internazionali io ricordo bene di aver visto arezzowave live nel 2004 2005 e 2006 da una loro piattaforma. sospiro ancora pensando ad lcd soundsystem e sounwax sullo stesso palco]

  2. Ahahaha! Ma è uno scherzo bellissimo!
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    Perchè E’ uno scherzo, non è vero?
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    (Non può essere vero..)
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    O.O’

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