Nina Zilli, 110 e lode

NinaZilliNina Zilli è laureata allo IULM in Relazioni pubbliche con specializzazione in Consumi e pubblicità. In un’intervista a Vanity Fair di qualche settimana fa, avrebbe descritto così il suo corso di laurea: “in pratica aria fritta o, come dico io, stronzologia”.

La non non-notizia aveva schivato il mio radar finché non ho visto spuntare nella mia timeline il link a una nota ufficiale dello IULM: il Magnifico Rettore è offeso dalle parole di “Maria Chiara Fraschetta in arte Nina Zilli professione cantante” e minaccia di querelare lei e Vanity Fair.

Nel rammaricarsi che la signora Fraschetta giudichi inutili (‘aria fritta’) i suoi studi accademici e denigri il titolo di studio da lei conseguito il Rettore, professor Giovanni Puglisi, rende noto che l’Università IULM, ritenendosi parte offesa ha deciso di sporgere querela per tali infamanti affermazioni nei confronti della stessa signora Fraschetta e della testata che le ha riportate.

Se un corso di laurea crede nel proprio valore non si cura di certo del parere di Nina Zilli, e querelare la testata che, si suppone, abbia solo riportato le parole del personaggio, poi, è pura fantascienza. Ma soprattutto dietro quel comunicato traspare la convinzione che il parere della cantante possa veramente costituire pubblicità negativa, spostare le iscrizioni, muovere le masse, cambiare l’orientamento accademico di confusi liceali.

Il risultato è che poche righe di un’intervista, settimane dopo la pubblicazione, hanno avuto un’eco sproporzionata (tra l’altro, più che un attacco sembrava una boutade) e hanno fatto luce sulle loro debolezze in campo comunicativo. Nina Zilli, invece, tra Sanremo e lo spettacolo di Panariello, ha piazzato due interviste altamente virgolettabili – una su un maschile (Max), una su un femminile (Vanity Fair).

Vuoi vedere che l’alunna ingrata alla fine un paio di cose sui meccanismi della comunicazione le ha imparate?

13 thoughts on “Nina Zilli, 110 e lode

  1. Mah, non sono molto d’accordo.
    Dopo tutto la cantante è in una posizione di grande visibilità e non può pensare di infangare con leggerezza, e pubblicamente, un’università (magari, chissà, soltanto perchè ha litigato con qualche professore…).
    Il fatto è che qui non s’è criticata “scienze della comunicazione”, ma un’università specifica… e tra le due critiche c’è molta differenza.

  2. Il problema è il passaggio dalla voce al testo scritto.
    Conoscendola, avendola sentita in interviste e nel bel programma su radio2 sul soul dell’estate scorsa, avrà esposto questi pernsierini che le vengono rinfacciati (iulm=aria fritta; madonna= vecchia; xfactor=schifo) ridendo o scherzando.
    Dello IULM si dicono queste cose da sempre, vorrà dire che studiare pubblicità non ha ancora assunto lo stesso valore di studiare come si costruiscono palazzi o si curano disturbi cardiaci…

  3. su Max mostra anche una coscia, lo so perché spinto dalla curiosità tipica del mio genere inferiore sono andato sul sito a vedere

  4. Nell’intervista a vanity ha pure riferito di aver recentemente scoperto youporn, dopo che alcuni amici le avevano parlato (a questo punto penso molto bene..) della categoria animals, lei però ha sottolineato che ha sbirciato altre categorie (aggiungerei menomale).

  5. Sto con Nina Zilli.
    Ha espresso una sua opinione. Se non è rimasta soddisfatta del suo corso di laurea, per di più pagato profumatamente, non puo’ dirlo?
    Quanto a querelare Vanity Fair, fa davvero ridere…

  6. Non so perché, ma non mi dispiace questa “storia” :) !
    E’ giusto che la gente dica le cose come stanno. D’altronde, se poi la suddetta è solo una persona inutile e/o un’imitazione di Mina, il tutto le si ritorcerà contro.
    In tutti i casi, stiam parlando di comunicazione e pubblicità. Aria fritta appunto :) !!
    ANDARE A LAVORARE!

  7. Sì vale, adesso lui deve mangiare piantagioni di alloro….

  8. Aria fritta che è l’anima del commercio, più lavoro di questo!

  9. Ho studiato anche io in IULM e devo dire che il corso di studi è organizzato malissimo. Ho frequentato Comunicazione Media e Pubblicità, sperando di poter avere un giorno, una visione ampia e approfondita di tutti i media e di tutte le arti. Ma così non è stato. Speravo di poter imparare la comunicazione (quella vera) a partire sia da un aspetto propriamente artistico, poi multimediale (con i media e i social) poi comunicativo-organizzativo. Ma questo è solo quello che ti propongono sul sito. Valanghe di schede descrittive del corso, di parole ben spese sulla formazione che ti garantiscono….. per poi scoprire che non è così. Io mi sono lasciato convincere da quel sito tanto caurccio e ben fatto senza tener conto di tutto il resto. Posso sapere io a cosa cazzo serve studiare un po’ di economia, un po’ di sociologia, un po’ di psicologia, una parte di diritto amministrativo, (con un esame che si chiama “teorie e tecniche della comunicazione pubblica” -.-), un po’ di televisione, un altro po’ di statistica per poi completare il tutto con un esame tostissimo sulla storia del cinema? Non ha senso! Non delinea una figura ben precisa, non ti forma a dovere. Non fa altro che confondere le nuove generazioni in cerca di identità. Cosa sarò domani mi sono chiesto? che razza di figura professionale esce fuori? un comunicatore?! puahahahah di certo non un critico d’arte, non un esperto dei media, non un organizzatore di eventi, ne tanto meno un giornalista. Primo perché tutte queste figure hanno bisogno di percorsi diversi. Un giornalista non può uscire dalla IULM, un giornalista è colui che l’italiano se lo magna a morsi, che se lo divora, che sa scrivere e che conosce tutte le tipologie di testo, tutti modi di comunicare e pubblicare scritti, che sa di letteratura, di estetica, che sa di grammatica e linguistica. Un giornalista non può essere uno che ti pubblica la foto su instagram e ci scrive due robe sotto. Ecco… questa è l’unica figura che esce dalla famigerata IULM: il social media manager! Voi vi starete chiedendo che cazzo fa un social media manager. E’ la cosa più banale che fanno fare agli statisti di oggi, in pratica ti fanno gestire le pagine social del brand, del marchio o dell’azienda tal dei tali presso cui avete fatto richiesta. Allora io consiglio vivamente, se state cercando una formazione basilare sulle arti e sui media, in modo tale da essere domani pronti ad immergervi nel vostro media più identificativo (musica, cinema, stampa, editoria, teatro, radio ecc) di cambiare strada. Io ad esempio volevo dallo IULM una preparazione più precisa e settoriale, per capire di estetica in generale e tuffarmi domani nel mondo della fotografia/grafica/ripresa con una successiva accademia. In modo tale da unire triennale in IULM più accademia. Ma dopo tutti i soldi spesi male in questo “centro commerciale” mi è rimasto solo l’amaro in bocca ed una profonda delusione. Aveva ragione Nina, lo IULM “VENDE” e non scherzo “ARIA FRITTA” a prezzi poi assurdi. Considerando tutti i soldi spesi per il loro bar, la loro mensa, e tutti gli altri servizi che da buon centro commerciale offrono! :)

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